Parità di genere

Perché una scuola?

Perché dedicare una scuola di politica al tema della parità di genere

Questo è un tema di grande attualità in Italia, in tutto il mondo occidentale e oltre ed è un’ottica essenziale per promuovere l’uguaglianza sociale ed economica. Nonostante i progressi compiuti negli ultimi decenni, le disparità di genere permangono in molti ambiti, dall’occupazione alle possibilità di carriera, dall’accesso alle opportunità di leadership fino alla distribuzione delle responsabilità familiari.

Parità di genere significa garantire a uomini e donne le stesse opportunità e diritti, sia nel mondo del lavoro sia nella vita quotidiana e pubblica. Questo concetto si basa sull’idea che le persone non dovrebbero essere trattate diversamente a causa del loro genere. Tuttavia, in molti Paesi, compresa l’Italia, le donne continuano a sperimentare  disparità di trattamento sia in termini economici che sociali.

Non si tratta solo di una sfida etica o morale, ma di un’opportunità di crescita per tutta la società, umana ed economica.

Parità di genere e…

01. Leadership

Leadership e rappresentanza politica

La parità di genere non riguarda solo l’economia, ma anche la rappresentanza politica. In Italia, le donne sono storicamente sottorappresentate nelle posizioni di potere dall’apertura della politica e del voto. Dall’assemblea costituente, in cui solo 21 dei 556 eletti erano donne, a oggi, la storia non cambia. Poche elette e spesso giudicate da colleghi e media per il trucco, i vestiti, l’atteggiamento più che per il contributo portato nelle aule istituzionali.

Anche se ci sono stati miglioramenti negli ultimi anni, come un aumento della presenza femminile in Parlamento e nel governo, siamo ancora lontani da una reale equità. Eppure abbiamo numerosi esempi di donne che si sono battute per i diritti della popolazione e il cui contributo ha migliorato nettamente il livello di benessere del nostro Paese.

A livello politico, la legge sulle “quote rosa” introdotta nel 2012 e le norme successive sulla doppia preferenza con genere diverso nelle diverse modalità elettorali hanno cercato di migliorare la presenza delle donne nei consigli di amministrazione delle aziende pubbliche e private, ottenendo alcuni successi. Tuttavia, la piena parità di genere nella leadership rimane una meta da raggiungere, non solo per le donne ma per l’intera società, che potrebbe trarre beneficio da una maggiore diversità nei ruoli decisionali.

Resiste inoltre il fenomeno del cosiddetto “soffitto di cristallo”, che impedisce alle donne di raggiungere i vertici delle organizzazioni. Chi inoltre riesce a sfondare quel soffitto di cristallo non riesce a incidere in maniera significativa per le altre donne. In questo momento in Italia abbiamo sia la leader del governo che dell’opposizione di genere femminile, e anche in Europa alcune donne occupano posizioni apicali e di prestigio, tuttavia non sono state avanzate particolari politiche per l’avanzamento della parità di genere a oggi.

02. Lavoro

La parità di genere nel mondo del lavoro

Uno degli ambiti in cui la parità di genere è ancora lontana è il mercato del lavoro. In Italia, nel settore le donne guadagnano mediamente meno degli uomini a parità di ruolo e qualifiche, e sono meno rappresentate nei settori più remunerativi o nelle posizioni di leadership. Il divario retributivo di genere (gender pay gap) è una delle questioni più critiche.

Buona parte dei lavoratori in ambito privato sono tutelati da contratti nazionali che non ammettono un trattamento salariale diverso a seconda del genere, perciò il problema viene spesso sottostimato. Tuttavia, ci sono diversi metodi per pagare meno le donne, come il part time forzato o il blocco di avanzamenti di carriera (e di conseguenza, di stipendio) coerenti con l’esperienza e il lavoro svolto.

Questo fenomeno è spesso legato a diversi fattori, tra cui una maggiore concentrazione di donne in settori meno pagati, la difficoltà a conciliare lavoro e famiglia, e la sottorappresentanza in ruoli dirigenziali. Le difficoltà nel raggiungere una reale parità di genere nel mondo del lavoro si riflettono anche nella bassa partecipazione delle donne al mercato del lavoro rispetto agli uomini. In Italia, il tasso di occupazione femminile è tra i più bassi in Europa, con le donne che spesso sono costrette a rinunciare alla carriera per prendersi cura della famiglia. Questo squilibrio è ancora più accentuato nel Sud Italia, dove le opportunità lavorative sono minori.

Le donne occupate inoltre spesso trovano impieghi in settori meno redditizi. Anche nel campo della libera professione diversi studi di settore mostrano che le libere professioniste in diversi ambiti guadagnano meno dei colleghi uomini, a parità di esperienza. Questo poi si tradurrà in minore tutela economica al termine della carriera, un problema che può non essere il primo pensiero per le lavoratrici di oggi, ma che un domani inciderà pesantemente sul livello delle loro pensioni e sulla qualità della loro vita.

03. Famiglia

Parità di genere e famiglia

La parità di genere si riflette anche nella gestione delle responsabilità familiari. In Italia, la distribuzione del lavoro domestico e di cura tra uomini e donne è ancora fortemente sbilanciata. Le donne dedicano mediamente molte più ore alle attività di cura dei figli, degli anziani o della casa, il che può limitare le loro opportunità di carriera e la loro indipendenza economica. Questo divario è in parte causato da stereotipi culturali profondamente radicati, che vedono la donna come la principale responsabile della gestione familiare.

Il fenomeno è emerso prepotentemente durante il primo lockdown della pandemia da Covid-19: dei 444mila occupati in meno registrati in Italia in tutto il 2020, come certifica l’ISTAT, il 70% era costituito da donne, la maggior parte delle quali ha lasciato il posto di lavoro per la difficoltà di poter gestire i figli impegnati nella didattica a distanza e la famiglia bloccata in casa.

La situazione a 4 anni di distanza non è migliorata in modo sensibile, anche perché ricordiamo bene che l’obiettivo della governance durante la pandemia e a seguire era “tornare a prima”, ignorando che le cause per la crisi causata dal virus erano già insite nel modello di società a cui si aspirava di fare ritorno.

Le politiche di welfare e le misure per favorire la conciliazione tra lavoro e famiglia sono fondamentali per promuovere la parità di genere. Per esempio, il congedo di paternità obbligatorio, recentemente esteso in alcuni Paesi, in particolare nel Nord Europa, rappresenta un passo nella giusta direzione per coinvolgere maggiormente gli uomini nella cura dei figli e ridurre il carico sulle donne. In Italia questo congedo è di appena 10 giorni, un periodo poco significativo sia per poter contribuire al difficile primo periodo di un nuovo neonato in casa che per legare proprio come il piccolo.

04. Istruzione

L’importanza dell’istruzione nella parità di genere

L’educazione gioca un ruolo cruciale nella promozione della parità di genere. Investire nell’istruzione delle ragazze e garantire pari opportunità educative è essenziale per costruire una società più equa. Tuttavia, anche in questo ambito, persistono disuguaglianze. Per esempio, nelle facoltà universitarie di ingegneria e tecnologia, le donne sono ancora sottorappresentate rispetto agli uomini. Questo divario si riflette poi nel mondo del lavoro, dove le donne sono meno presenti in settori ad alto contenuto tecnologico e scientifico, che offrono migliori prospettive di carriera e salari più alti.

Superare questi ostacoli richiede politiche educative mirate, volte a incoraggiare le ragazze a intraprendere studi in discipline scientifiche e tecnologiche (STEM), e a combattere gli stereotipi di genere già a partire dalle scuole primarie.

Ma la scuola è anche l’ambiente preposto per diffondere la cultura della parità di genere, contribuendo a formare cittadini e cittadine consapevoli del contenuto della nostra Costituzione, che sancisce l’equità tra uomini e donne e garantisce, nell’Articolo 3, “pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.

05. Futuro

Le politiche pubbliche e il futuro della parità di genere in Italia

Per raggiungere una vera parità di genere, sono necessarie politiche pubbliche efficaci e interventi concreti. Oltre alle leggi sulle quote rosa e alle misure di welfare, è cruciale promuovere una cultura di parità e inclusione. Questo include campagne di sensibilizzazione contro la violenza di genere, il rafforzamento delle tutele per le donne vittime di violenza domestica e sessuale, e il supporto alle donne nel mondo del lavoro attraverso incentivi e agevolazioni.

Il piano nazionale per la parità di genere, adottato dal governo italiano nel 2021, rappresenta un passo importante in questa direzione. Il piano mira a ridurre il divario di genere attraverso azioni specifiche nei settori del lavoro, dell’educazione, della salute e della leadership. Tuttavia, per raggiungere risultati concreti, sarà essenziale una costante implementazione e monitoraggio delle politiche.

La parità di genere in Italia è una sfida ancora aperta. Nonostante i progressi fatti negli ultimi decenni, le donne continuano a incontrare ostacoli significativi nel mondo del lavoro, nella politica e nella vita familiare. Superare queste disuguaglianze richiede un impegno collettivo da parte delle istituzioni, delle imprese e della società civile, per costruire un futuro in cui uomini e donne abbiano davvero le stesse opportunità.

Promuovere la parità di genere non è solo una questione di giustizia sociale, ma anche una condizione fondamentale per lo sviluppo economico e sociale del Paese. Solo attraverso politiche efficaci, un cambiamento culturale e una maggiore consapevolezza, sarà possibile costruire una società più equa e inclusiva, dove il genere non determini più il destino di una persona.